11.10.06

vorticavo in vecchie imprese di saggina

vorticavo in vecchie imprese di saggina
fedele al tempo al flusso al cortisone
mi sarebbe spiaciuto non poterti raccontare
del tenero bidone che albergava
fuori dalla mia porta
mi ero concesso di parlarne con i miei
santi figli così intenti a evangelizzare
promesse elettorali ma di poche scope
si erano vestiti di flebili calzature
intanto il canone rai diventato
un privilegio creava colluttazioni alle poste
nelle strade si accompagnano anziani a cani
a semafori spenti poche gocce di rugiada
sulle tue labbra e io
vorticavo in pentole di stufato di cavoli
fedele al discorso di un seguace di osho
ma caldo treni e della roba dentro
davano l’esatta consistenza
si era tornati alle origini ora tutto era facile
nessuno aveva ragione – in realtà nessuno aveva
- era il pericolo di ritrovarsi soli nel letto
che dava senso alle giornate
tutti stavano abbracciati come se non ci fosse
stato un solo secondo dopo
ma quello arrivava e ci si sentiva strozzare
da un rapporto che non riusciva a finire
vorticavo ora che tutti erano soli
tra studi di entomologia
e stadi vestiti in rosa-nero


(09/03/06)

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