ventinove e trenta
eccomi da un conteggio che mi appare estremo
un carnevale in macchina
a guardare un canneto in fiamme
adoro la marcia dei Vlurd
e poi ballare intorno al fuoco
ultimi scampoli d’una festa
scoperta per caso
la paglia mi cinge i pensieri
le narici piene di cenere
svenire nella scolina d’una strada
ritornare ogni anno
nella danza degli abbracci…
è lontano il tempo in cui suonavo
lontane le persone…
imprigionato in un paese che non mi sembra più il mio
aspetto il raggio di sole che venga a illuminare
queste stupide giornate di sole
(2007)
20.2.07
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1 commento:
...reminiscenze di Offida...raffiorano allla mia mente... un periodo colmo di giovanili speranze... grazie..
chicca
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