15.4.07

nel tepore d’una stazione della bassa

nel tepore d’una stazione della bassa
cerco la musica per un quarto d’ora
un mare verde si muove alle note di Verdi
le panchine di legno
sbucciate
il sapore del prosciutto riempie i minuti
strabiliato del tempo che tocco
le parole che mi guardano
tra le spighe di grano
e le stalle il latte il parmigiano
la pioggia che cade sull’eskimo
la strada uguale sempre a se stessa
che ti porta in luoghi straordinari e diversi
tra le tonache i pioppi e un cimitero silenzioso
ho cercato brandelli della mia giovinezza
a toccare sogni e viaggi
che non sanno finire
ed eccomi ad accarezzare la nebbia
a tagliare l’Appennino
a sbattere con la saggia burocrazia
che fa di un libro un affare di stato
eccomi seduto al sole
ancora una volta davanti a Santa Croce


(2007)

1 commento:

Anonimo ha detto...

non commento mai sul tuo blog xchè di poesie nonc apisco una fava, ma questa, "a pelle", m'è piaciuta davvero!