22.3.08

didascalia di famiglia appesa alla parete più grande

didascalia di famiglia appesa alla parete più grande
punture di zanzara a tingere i muri
in un mosaico di pois che avremmo voluto blu
adesso lo vedi l’amore
quello che fa tremare i polsi?
non ha una goccia di sangue
idrofobo ha scavato la ferita
e l’osso lo vedo bello bianco e i tendini
striati di rosso
appoggiato a una finestra canta le lodi di un vetro
che trema a ogni passaggio di treno
come una storia che osservo
dalle pagine di un libro chiuso
metafore sottili adombrano giornate
di cuoio e salgemma
adesso è poco più di un bottone verde
a tenere attaccato il senso col segno
e a ogni puntura una zanzara fugge verso
le banchine alla ricerca di un mare
che non sia romantico
ma neanche gonfio di mucillagine
alla sera con il vuoto di un barattolo
stringo un libro finché la radio
non arriva più all’orecchio


(2008)

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