7.4.10

la terra la vedo in basso

la terra la vedo in basso

qui davanti a me

l’asciugamano il mare

gli scogli la sbarra di metallo


il rumore dei gabbiani si confonde

con l’odore che sale dai baffi

tra i mattoni sono lunghe le giornate

solo il sole il vento il sale

ad accogliere le mie giornate

solo un senso di ricordo

della polvere da sparo

e poi un lento andare

verso un’altra deriva


altri baffi altri luoghi altri mari

rivedo l’oceano le giornate a passeggiare

il ponte mai abbastanza lungo

per soddisfare l’inquietudine

ripenso alle stoffe ai fili ai colori

ripenso ai cannoni

al pane alle molliche sul pavimento

a ogni formica che vedo rubarne una


un colpo secco e poi tutto è scomparso

c’erano dei baffi anche lì

e anche lì c’era una vedova

non la prima

non l’ultima

in fondo è solo un attimo e tutto si muta

i discorsi la rabbia un cancello

che si chiude

e un cancello ormai troppo lontano

per poterlo riaprire


è stato solo un colpo di pistola

ma in quel momento mi è sembrata

la mano di Dio

hanno detto tante cose

le parole sono molte così belle tonde

e spesso vuote

il corpo era a terra e non era il mio

i baffi erano bianchi

il sangue era lo stesso di altre volte

ma c’è chi giura che fosse blu


e poi l’odore di polvere sudore chiuso e mare

un asciugamano a una sbarra

e sotto io appeso

e mi fa strano vedermi così con il mare alle spalle

e un oceano che non potrò più varcare



(2009)

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