24.5.15

nei liberi passi

Oggi mentre stavo esplorando i contenuti della mia libreria, ho ritrovato un librettino che preparai in duplice copia come omaggio a due miei amici... c'erano alcuni miei scritti e questa poesie che scrissi, un po' per loro e un po' per me. Voglio ricondividerla e vi ringrazio se la vorrete leggere...


nei liberi passi
che la fontana ha attraversato
negli anni
le notti al mare
i giorni sotto le palme
tra un apparecchio e un abito a fiori
il bianco ancora lontano dai capelli
ad ascoltare le paure
e ridere delle vecchie storie
andare a scuola
scolpire un’altalena
in un mattino di sciopero
trovarsi su un materasso
con un sacco a pelo
in un ordinario giorno
di ansia e sofferenza
vedere i colori sui muri
sapersi riconoscere negli anni
per ciò che si è
accettarsi guardarsi
sentirsi
e parlare del freddo
della pioggia del poco più che va bene

non era ancora abbastanza lontana
la nostra luna che già
dicevamo non esistesse più
ma dall’altra parte del mare
dove il sole brucia
la terra e la dignità umana
trovare la forza di amare un mosquito
sapere l’esatta posizione di un sedile
capire perché un pullman si
dovesse fermare in salita
sei davvero sicura
di non aver mai visto tutto questo?

poi i piccoli passi nella tecnologia
i racconti taciuti degli approcci
discreti discorsi su altri interessi
la pancia che la senti diversa
e quella morsa che ti fa sentire
che c’è qualcosa di nuovo

non si sa mai come dire le cose
se iniziare dalla A o seguire
solo il riflusso dei ricordi
e le discussioni le differenze
le parabole da usare a proprio
piacimento che poi lo sia o no
non ci sta sopra un armadio
un piacimento non lo puoi riporre
annaffiare sta lì e ti osserva discreto

è nella rampa di un supermercato
tra strette di mano e paralitiche
con la spesa che si consuma l’ultimo atto
l’ultimo? l’inizio di un altro
è lontano da un autobus che parte da
milano da un treno
da un percorso pedonale o da un aereo
certo a vedere cartoni in riva al mare
si dà l’idea di essere interessanti
ma è alla fine che ci si ritrova nel tempo che conta
una data un abito qualche formalità
il desiderio di dare consistenza a un disegno
così si dice? per scoprire di avere lasciato
la matita a casa ed essere un po’ più muli
le frange al vestito
i capelli non più corti
non più i capelli
e l’elenco della vita così simile
a una lunga serie di mp3
quanti giga sa essere grande un amore?
tra le note in riva al mare
in mezzo al flagello dei piccoli passi
ora sì mi ricordo
una barca dietro alle tamerici
e dei ragazzi in rima
a fumare nascosti
le prime boccate di adolescenza


(29/05/2006)

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