22.10.06

stanotte ho avuto un incubo -o era solo un attacco di reumatismi?-

stanotte ho avuto un incubo
-o era solo un attacco di reumatismi?-

il mito americano?
anche io ho
il mio

nelle strade anni 30 di Denver dove Cassadi bambino vagabondava fra rigagnoli d’acqua mura nerofumo ubriaconi e dopocrisi ’29

nei tre quarti di pizza ai peperoni in un bidone d’immondizie

nelle spropositate tette delle biondone west-coast o delle collegiali in mille e mille film che la TV m’ha sbattuto in faccia nei buchi delle docce nelle telecamere a circuito chiuso nei bagni delle ragazze in “Revenge of the Nerds”

nella carezzevole voce di Joan Baez

-o era solo un attacco di reumatismi?-

nel sottoscrivania dei presidenti degli Stati Uniti d’America e nella pregnanza politica delle loro patte

negli inseguimenti a rottadicollo di Magnum P.I. Hazzard A-Team Top Cat

nelle Vespe Piaggio che affollavano la riviera il centro storico di Roma Parco Sempione Zen… via via… alla fine c’è Fonda con la sua Harley Davidson e Nicholson col suo whiskey

-o era solo un attacco di reumatismi?-

il freddo mi sferza la faccia e penetra nelle orecchie in compagnia della neve mentre sogno il baseball, quello vero, lì pronto a lanciare col mio magico braccio sinistro quasi stregato adesso lo sento pulsare
camminare nella neve è faticoso e le mie scarpe sfondate sono fradice come cartone bagnato e mi sento osservato da Fante e dal suo diabete e non so se gli faccia piacere

cado
nella New York fine ‘900
di Kubrick
nell’estate di Miami
nella birra di Bukowski
nel delirio di ogni civiltà in decadenza
nelle colt di Tex Willer

alla fine m’aggrappo alla cinepresa di Sam Pechimpa
e vedo corrermi incontro il mucchio selvaggio

-o era solo un attacco di reumatismi?-

vago fra le centomila e centomila storie che ricordo
tra delirium tremens e Silicon Valley
mentre un treno attraversa la prateria

-o era solo un attacco di reumatismi?-

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