12.1.07

in quanti tasti ho percorso il mondo?

in quanti tasti ho percorso il mondo?
le pieghe del vestito ora mi appaiono vere
ero povero quando cercavo un prato
dove leggere i fogli cosparsi di lettere
mi trovavo su una panchina
tra bottiglie e sesterzi
a acciuffare panna pizza e farfalle
a leggere verdi versi perversi
mi dicevi “Sono strane, lontane,
ma mi piacciono” è un po’ che
non ci vediamo il tempo la vita
le distanze ma le parole sono
ancora quelle vere o false
come un lago in giardino
di Macerata come se l’olio dei treni
non avesse più presa sui vestiti
e la puzza della nafta fosse
un privilegio per pochi ragazzini
non c’è un prurito che valga
la pena di evitare parlare in mezzo
alla neve, toccarmi i capelli rasati e le
doppie punte portare a cena un biglietto
gratta e vinci raccontare il mondo
con gli occhi di un bagno pubblico

anche oggi vedo case in costruzione
là dove c’erano pinete e colline
vedo persone un po’ più sole
una ruota di scorta come compagnia
nel freddo di una musica che percorre
un quartiere non mi sembra che mi resti
molto altro da fare
stringo i denti e tiro su le coperte
domani sarà un altro giorno di nebbia
e rumore


(2007)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Anche questa è molto bella...sembra quasi il testo per una canzone..mmmm...quasi,quasi..

Walde