dovrei dirmi
ma poi cosa starei a fare tutto il tempo?
piazzato sul trespolo con le piume tutte
colorate di vino
un pappagallo ubriaco che canta le canzoni di Guccini
potrei soffermarmi al rumore violento del mare
ma l’acqua questa estate non torna
a lambire i pensieri
e allora?
con uno scoglio al guinzaglio
coagulo in necessità
di lungo inverno
mi sento riflettere uno specchio
con lo schioppo messo al sicuro
in un armadio di fòrmica
l’ora necessita di batterie per proseguire
e di fronte ai binari
rimpiango i pannelli fonoassorbenti delle mie estati
con il tempo che si allontana tra le sdraio e i lettini
rivedo un tiramisù al mascarpone
quasi scaduto
e un ristorante macrobiotico da cui fuggire
il vento soffia stanotte
ma non c’è ancora una goccia d’acqua che valga la pena
cantare
o un litro di rosso da tenere turato
e con la sabbia nelle scarpe mi butto in acqua
e ricomincio a nuotare
31.7.07
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1 commento:
Infatti.. sono perfettamente d'accordo con te. Da dilettante che scrive solo per il gusto di scrivere quando mi va, mi scoccia pagare pure per farlo.
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