9.10.07

Esami di riparazione: l’idea è giusta, ma Fioroni sbaglia il metodo

Il ministro Fioroni ha da poco fatto sapere che, da quest’anno scolastico, vengono reintrodotti nella scuola italiana gli esami di recupero per gli studenti che si trovano a fine anno con un debito formativo. E subito, come è ovvio e scontato, scatta la proposta dello sciopero da parte degli studenti, attraverso un tam tam che sta circolando in internet.
Ora non voglio fare la morale a questi studenti, anch’io ai tempi, avrei colto la palla al balzo, ma vorrei fargli presente che uno sciopero serve solo a regalare un giorno di riposo ai professori. Mentre darebbero molto più fastidio facendo uno sciopero delle interrogazioni, non consegnando i compiti in classe e occupando la scuola sotto gli scrutini. Ma questo me ne rendo conto è utopia…
I punti su cui vorrei portare la mia attenzione, però, sono due, il primo è che sono fermamente convinto che gli esami di settembre fossero utili (se mi fossi sentito dire una cosa del genere ai tempi mi sarei sputato in faccia) e che reintrodurli sarebbe giusto; il secondo è, invece, che la proposta di Fioroni, da come l’ho recepita io, è una stronzata (passatemi il francesismo) colossale.
Credo che reintrodurre l’esame di riparazione sia utile, perché un minimo ti obbliga a studiare, a meno che a uno proprio non gliene freghi nulla, e un minimo di progresso magari lo fa. A me andare a settembre è servito.
Gli studenti si lamentano che la riforma è sbagliata (hanno paura che un esamino di riparazione gli rovini le vacanze?), che se gli studenti vanno male la colpa è dei professori, che non sono all’altezza del loro compito (a questa motivazione potrei anche dare ascolto, però una certa vocina mi dice che un buon professore, non è uno che promuove tutti, ma uno che all’occorrenza sa anche bocciare), e scuse di questo genere. La verità è che professori bravi esistevano prima ed esistono anche ora, così come esistevano professori cani, ma il differenza maggiore nel fare un bravo professore, non è nella preparazione, ma nell’essere stimolato da un bravo studente.
Ma dov’è che sbaglia il Ministro Fioroni? Semplice l’errore è nel dire che la scuola deve provvedere al recupero dello studente, organizzando corsi di recupero, anche in estate, in modo da preparare lo studente all’esame.
Mi spiace ma nessuno mi toglie dalla testa che le ripetizioni debbono essere a carico dello studente e della sua famiglia. Se le lezioni me le pago di tasca mia, e il recupero me lo devono finanziare i miei genitori, le possibilità che io combini qualcosa sono senz’altro maggiori (forse ho ancora l’idea un po’ utopica che ai genitori gli frega qualcosa di cosa combinano i figli…).
Se poi si vede che il debito non è stato colmato, è giusto ripetere l’anno , anche per una sola materia, servirà ad approfondir la materia…
In realtà questa affermazione di durezza non è credibile (e non passerà), nel passato esisteva una cosa chiamata discrezionalità del docente e del consiglio di classe e la cosa più logica e sensata e lasciare loro la facoltà di decidere se un ragazzo deve andare o meno all'esame di riparazione e se poi dopo questo può essere ammesso o meno all'anno successivo...
Sono idee populiste? Forse. Ma un po’ di rigore non fa male di certo alla scuola e agli studenti. Spero che anche Fioroni alla fine capisca che quello che serve alla scuola italiana, non è altro che un po’ di sana, vera e onestà serietà

Ps se volete leggere un po’ di commenti degli studenti andate qui

3 commenti:

daphne ha detto...

il problema � che secondo me sto qua non sa proprio dove andare a parare.
se le idee di fondo sono buone, lui riesce a incasinarle pi� che mai......

Anonimo ha detto...

[...]Esami di riparazione: l'idea è giusta, ma Fioroni sbaglia il metodo]

Anonimo ha detto...

Thanks for writing this.