2.10.07

sono perle verdi

sono perle verdi
questi lacci che ti inzaccherano le scarpe
di mascarpone
freddo
ho veleggiato verso un’altra epoca per molti anni
mi davo arie da condottiero medievale
ma ero un post-it
caduto a terra con l’adesivo
coperto di peli
ora che la polvere non alberga più
le quiete stanze
ma i miei libri sì

mi soffermo a pensare
quanti giorni posso continuare a scrivere
senza che il vento mi bruci i capelli?
dov’è il verde ora?
che fine hanno fatto le parole che non sapevo
ascoltare?
il vizio di respirare non l’ho ancora perso
ma certe notti accosto il sonno
al piano del computer
il mouse mi canta una serenata
che non fa dormire
gli occhi si riempiono di
pensieri pesanti
e svegliarsi il giorno dopo
è un po’ come perdere tempo

è frugale la vita
fragile la colazione
le foglie sono cadute un po’ tutte
a partire dal ciliegio vado a prendere il treno
e vado dove sempre torno
come una parola che segue un aggettivo
che non uso più


(2007)

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