ti sembra solido settembre
coi calzari d’amianto
e il vestito di chiffon?
ti sembra che si getti in un fiume in piena
che respiri del gusto amaro
dei petali in fiore?
il mare sta piovendo tra i lastroni
scorre tra le scuri di plastica verde
perde tempo a contare le foglie rimaste sugli alberi
ti fidi dei grappoli d’uva
tutti piccoli raccolti a 18° zuccherini?
ti fidi di una barca della panca del bordo
di discutere di un sordo compratore di baguette?
vendimi settembre la tua malinconia
quella che a settembre mi fa ricominciare a respirare
la vita
vendimi un volante una scatola di bon-bons
una confezione di cerotti anticoncezionali
dammi il cero il sidro il bordo
una pizza una stazione la radice d’una quercia
dammi un paio di slip che facciano
pendant con gli interni dell’auto
ti sembri solido settembre oppure
sei una truffa ben ordita
ai danni dello stato?
sei un cammello? un caimano?
un camaleontico ritorno al lavoro?
sei il pezzo di gesso con cui disegnavo le campane?
la pioggia che cade su un’auto
dei vetri appannati?
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