19.10.06

c’è chi con una strada si è creato una storia una vita una gastrite

c’è chi con una strada si è creato una storia una vita una gastrite
un grosso pallone aerostatico per meteorologia variabile
e una bomba di storia su jazz messicane versi scapestrati a ritmo di blues
c’è chi si è ritrovato la testa in un capestro chi in un canestro
chi ancora non la trova c’è chi osserva un pupazzo in moto
sul cruscotto della macchina chi mangia fuori orario chi se lo ritrova duro
a guardare sotto le gonnelline rosse attraverso le tende della finestra
chi ha sprecato un’intera vita a pregare chi a non farlo
c’è la stufa che con questo freddo e il termosifone che non va è un toccasana
la neve non scende ancora ma la tristezza c’è tutta sui binari e stasera lo schianto delle parole in confusione che spengono l’interruttore e non fanno più ridere ma con così poco tempo il metronomo lo tengo spento
ma il tic tic non lo perdo un altro respiro profondo di questa aria da stufa
che rallegra le narici e i peli del naso e quelli del culo

c’è chi ha freddo le mani stantie e ammuffite sul libretto degli assegni
chi stalattite per stalattite governa la propria vita come una figlia scema
in un istituto di suore del pesarese un paese vestito a festa un autoraduno
le luci fulminate le guardie strette sotto un cappello un elmetto un attentato
chi ha scritto una lettera al presidente della repubblica
chi gli risponde un presidente della camera su cose di cuore
chi l’amore lo ha venduto in cambio del terzo canale rai
quando scaltro si sposta passo lento chitarra storta si sentì nudo
apri la porta volò tra le nuvole distrusse una porshe contro un guardrail
dell’autostrada del sole un caldo vecchio a maggio ti appiccica i calzoni
…c’è chi ha freddo

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